Didattica del movimento – La fisiologia dell’apprendimento
Per quelle attività in cui la coordinazione e l’equilibrio sono fondamentali, il ruolo del sistema nervoso risulta prioritario sia per l’apprendimento del movimento che per l’esecuzione del gesto appreso: l’arrampicata è una di queste attività.
Come avviene l’apprendimento di un’abilità motoria?
Il nostro cervello percepisce dai nervi periferici delle informazioni relative ai nostri muscoli, tendini e articolazioni in relazione ai movimenti che stiamo compiendo o alle posizioni che stiamo mantendendo: queste informazioni sono le sensazioni propriocettive (in particolare cinestetiche) e le sensazioni esterocettive.
Le prime provengono dal nostro stesso corpo, ciòè sensazioni sulla posizione e sul movimento in parete, mentre le seconde sono quelle che vengono dall’esterno e sono raccolte dai nostri sensi, in particolare dal tatto, dalla vista e dall’udito.
Questi due tipi di informazioni sono portate dai nervi periferici al SNC che lavora come un processore di informazioni utili: utilizza le informazioni pervenute per elaborare una risposta motoria utile.
Nell’elaborazione di questa riposta motoria entrano però in gioco altre informazioni fornite da altre aree cerebrali:
- area motoria;
- corpo striato;
- sistema limbico;
- cervelleto;
L’area motoria presiede alle azioni volontarie,
Se ad esempio un podista decide di accelerare o di rallentare la sua corsa, l’ordine proviene dall’area motoria dal momento che si tratta di una azione volontaria, lo stesso vale per un climber che decide di procedere verso destra oppure verso sinistra.
ll corpo striato invece registra ogni apprendimento motorio e lo utilizza in caso di necessità; in altre parole nel corpo striato sono fissati i movimenti che, dopo un certo numero di ripetizioni, sono diventati semintenzionali o addirittura automatici.
I movimenti ripetuti nel tempo, infatti depositano nel corpo striato una traccia mnestica.
Il corpo striato dunque seleziona la giusta risposta automatizzata e la invia nel momento opportuno.
Ad esempio chi sta andando in bicicletta effettua continue correzioni del manubrio, correzioni che vengono compiute automaticamente, le quali sono registrate nella memoria motoria del corpo striato e coordinate dal cervelletto.
L’arrampicatore esperto che sposta continuamente il proprio baricentro, lo fa utilizzando in modo semivolontario le informazioni motorie del corpo striato.
Dunque l’abilità tecnica individuale dipende, in buona parte, dalle informazioni registrate nel corpo striato ed è chiaro come quest’area cerebrale sia fondamentale nel processo di apprendimento di ogni disciplina sportiva.
Sulla elaborazione della risposta motoria possono influire, sopratutto nell’arrampicata, le informazioni provenienti dal sistema limbico: esso fornisce delle risposte emotive (paure, piacere, gratificazione ..), le quali interferiscono sulla motricità.
Il cervelletto infine, ha la funzione di coordinare tutte le informazioni provenienti dai precedenti sistemi.
Ad esempio, chi sta arrampicando e ha ormai appreso e automatizzato i fondamentali, può decidere di :
afferrare un appiglio sulla destra —> azione volontaria dall’area motoria, e perciò spostare automaticamente il proprio baricentro in quella direzione —> azione semintenzionale dal corpo striato:
la coordinazione dei due movimenti avviene per mezzo del cervelletto.
L’apprendimento di un’abilità psicomotoria, come quella dell’arrampicata, consiste nell’automatizzare certi schemi di movimento, vale a dire trasferire poco alla volta il 
controllo di un movimento dall’area motoria (az.volontarie) al corpo striato (automatismi o movimenti semintenzionali) e al cervelletto (coordianzione automatizzata). Ciò può avvenire solamente solo dopo un certo numero di ripetizioni, cioè dopo un addestramento correttamente impostato attraverso prove ripetute.
Le fasi dell’apprendimento psicomotorio per “prove ripetute” Il percorso dell’apprendimento avviene attraverso:
1) Valutazione. La persona effettua una valutazione della propria posizione in parete per mezzo di stimoli propriocettivi e legge la roccia attraverso stimoli esterocettivi (dati dalla vista, udito, tatto..)
2) Progettazione: per progettare il movimento in base alle informazioni ricevute, la persona rievoca inconsciamente dalla propria memoria motoria i movimenti automatizzati e li coordina con le scelte operate volontariamente.
3) Esecuzione del gesto.
4) Correzione del gesto, mediante un meccanismo di feedback intrinseco (o estrinseco: se per esempio la correzione è operata dall’istruttore). Durante l’esecuzione del movimento l’alpinista effettua delle correzioni basate sulle sensazioni motorie che l’alpinista ha in quel momento. Più la memoria motoria è ampia, più adeguata sarà la correzione (buona tecnica acquisita) e valida e immediata la risposta. La tecnica dipende dunque dalla capacità della nostra memoria motoria !
5) Aggiustamento: in seguito alla correzione si produce un aggiustamento motorio
6) Registrazione: compiuto il movimento “aggiustato”, il nuovo schema motorio viene registrato nella memoria motoria del corpo striato per essere utilizzato in futuro. Il processo di apprendimento motorio non è concluso .. Questa è la prima fase : quella di acquisizione degli schemi tecnici della progressione. Nella seconda fase, gli schemi tecnici così appresi vengono di volta in volta adattati alla situazione e alle esigenze ambientali esterne (tipo di roccia, disposizione e tipo di appoggi e appigli, inclinazione della parete..) Gli adattamenti degli schemi tecnici, se ripetuti, contribuiscono a formare una memoria motoria specifica, questa costituisce la vera abilità definitiva dell’arrampicata, in quanto permette all’arrampicatore di affrontare situazioni più generalizzate rispetto a quelle presupposte dagli schemi delle progressioni teoricamente considerati.
Il gesto motorio necessita di numerose ripetizioni per trasformarsi da azione volontaria ad azione registrata e automatizzata, per generare così una memoria motoria individuale, che rappresenta il bagaglio tecnico-motorio di un arrampicatore.